L'Aquilotto d'argento, 5 lire di Vittorio Emanuele III
Moneta dal valore nominale di 5 lire. Conosciuta come Aquilotto d'argento, è stata emessa dal Regno d'Italia tra il 1926 e il 1935 dal Regno d'Italia, durante il periodo di re Vittorio Emanuele III di Savoia.
Il 5 lire d''argento di Vittorio Emanuele III rappresentò per un decennio il mezzo di pagamento più popolare fra la cittadinanza, che le attribuì il nome di Aquilotto. Venne coniata dopo l'avvento del fascismo in Italia, quando ormai erano venuti meno i vincoli dell'Unione Monetaria Latina.
Sul diritto, presenta l'effigie del re Vittorio Emanuele III con la testa nuda rivolta a sinistra, mentre al rovescio è raffigurata l'aquila di fronte ad ali spiegate su fascio littorio e scure orizzontale. Nel campo a sinistra troviamo su due righe il segno di zecca e la data, mentre nell'esergo viene riportato il valore.
Il contorno presenta in incuso il tradizionale motto di casa Savoia FERT, accompagnato da una o due rosette, per distinguere i tondelli a seconda che fossero stati predisposti dalla zecca stessa (una rosetta) o da una società privata (due rosette), cui era stata commissionata parte della fornitura.
- Paese di emissione: Regno d'Italia
- Anni di emissione: dal 1926 al 1935
- Valore nominale: 5 lire
- Materiale: argento 835
- Peso gr 5
- Diametro: mm 23
- In cofanetto, con certificato di garanzia
- Fascia di prezzo
- Da € 10,01 a € 25,00
- Monete
- Argento
Regno d’Italia