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Governo Popolare di Bologna: Carlino

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Il nome Carlino indica monete fra loro anche molto diverse, d'oro o d'argento, coniate da Principi che avevano come nome Carlo; la più antica di esse è il Grosso d'argento coniato a Napoli da Carlo I d'Angiò nel periodo 1268-1278. Nel tempo il Carlino prevalse nella monetazione bolognese e quindi fu usato dal Governo Popolare del 1796-1797. Il nome Carlino continuò nell'uso popolare a indicare una moneta in argento di piccolo modulo, lasciando traccia anche nel nome dello storico quotidiano di Bologna, "Il Resto del Carlino". La motivazione di questo curioso nome sta nel fatto che alla fine del XIX secolo, quando il giornale fu fondato, un sigaro costava 8 Centesimi e veniva normalmente acquistato con una moneta da 10 Centesimi, popolarmente definita Carlino, per la quale, come resto, l'acquirente riceveva una moneta da 2 Centesimi, che rappresentava proprio il prezzo del quotidiano al pubblico. L'abilità commerciale dell'esercente consisteva nel far accettare al cliente una transazione nella quale con un solo pagamento venivano acquistati due prodotti, anche se la sua richiesta riguardava solo uno di essi.

1 Carlino

Moneta circolata

Emissione: 1796

Peso: 2,66gr

Diametro: 22mm dritto: stemma della città, inquadrato vol motto LIBER(TAS) e sovrapposto a un leone stante di fronte, del quale si scorgono la testa, che sormonta lo stemma, e ai lati i due artigli, che lo sostengono.

Rovescio: 2 rami di alloro e la scritta "Un Carlino bolognese"

Qualità 50%

Scheda tecnica
Monete
Argento