Page 7 - Catalogo CollectorClub - II semestre 2021
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LE DEE VENERATE NELL’ANTICA ROMA
PIETAS, DEA DEL RISPETTO FELICITAS, DEA DELLA PROSPERITÀ SPES, DEA DELLA SPERANZA
Pietas era la divinità preposta Felicitas era una divinità Tradizionalmente definita come
al compimento del proprio dell'abbondanza, della ricchezza “ultima dea” - Spes ultima
dovere nei confronti dello e del successo e presiedeva Dea, la speranza è l'ultima
Stato, delle divinità e della alla buona sorte. A volte a morire) - perchè essa
famiglia. Sulle monete il termine felicitas era è l'ultima risorsa per
è rappresentata da una un epiteto riferito a Giunone l'uomo. Nella iconografia
figura femminile recante Felicitas personificazione numismatica dell'epoca,
un bambino al seno. della Felicità. A Roma aveva la Dea della Speranza
Nell'iconografia imperiale, molti templi, fra cui uno tiene sulla mano destra
Pietas veniva spesso sul Campidoglio, un mazzo di fiori,
associata alle donne legate ed era raffigurata sulla sinistra un lembo
all'imperatore, in quanto con il caduceo e la cornucopia. di veste.
la pietas era una loro virtù.
DIANA, DEA DELLA CACCIA E DELLE DONNE VESTA, DEA DEL FOCOLARE DOMESTICO HILARITAS, DEA DELLA GIOIA
Diana è la dea protettrice delle donne Nella Roma antica i culti più Sulle monete la Hilaritas, il cui
cui assicurava parti non dolorosi, importanti erano legati alla significato latino è più ampio
e della fertilità. Ma era anche casa e alla famiglia, come del termine italiano, rappresenta
signora delle selve, luogo in cui sorge uno stato d'animo di gioia,
protettrice degli animali e perdura vita. Vesta, dea di contentezza: è sempre
selvatici, custode delle fonti del focolare domestico, personificata da una matrona,
e dei torrenti, era venerata in ogni casa a volte accompagnata
L'iconografia e le sue sacerdotesse, da uno o più fanciulli, che
la ritrae come cacciatrice, le vestali, dovevano tiene un ramo di palma con
con il chitone (un corto mantenere acceso una mano e una cornucopia
vestito di stoffa leggera), il fuoco sacro. Le monete con l'altra, in alcuni casi
mentre impugna un arco la rappresentano seduta al posto della
o una fiaccola. in trono con in mano una patera cornucopia si trova
un ramo di alloro.
(scodella) per il sacrificio e lo scettro.
II-III SECOLO ANTICA ROMA NOVITÀ Le monete riportano
al rovescio il profilo
LE DIVINITÀ dell'imperatore
DEL PANTHEON CAPITOLINO e delle imperatrici
Sei denari d’argento per le dee più amate dell’epoca di conio
nel mondo antico da Caracalla a Giulia Domna.
Ognuna ha un diametro
L'importanza che i romani davano alle loro divinità è testimoniata anche dalla di mm. 17 circa.
numismatica. Le immagini degli dei erano spesso i soggetti delle incisioni monetarie
e la loro diffusione contribuì non poco a rafforzare i valori dell'impero romano. NUMISMATICA | 7
Questo anche perchè i romani seppero costruire il loro potere lasciando grande
autonomia a tutti i popoli assoggettati, anche in campo religioso. I romani infatti
non imposero mai un culto delle loro divinità preferendo arricchire il loro pantheon
con quelle venerate dai popoli conquistati. Ne sono testimonianze autentiche
queste sei meravigliose monete in argento, coniate nel II-III sec. d. C., offerte in
ottimo livello qualitativo in cofanetto con certificato di autenticità.
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