ANTICA ROMA - CARACALLA, DENARO D'ARGENTO

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211-217 d.C., Antica Roma
Denaro d'argento dell'imperatore Caracalla

Antoniniano: Busto radiato dell'Imperatore e Giove stante con fulmine e scettro.

Acquistando questa moneta, in omaggio il catalogo delle monete degli Imperatori e delle Imperatrici dell'antica Roma.

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211-217 d.C., Caracalla


Marco Aurelio Antonino, figlio di Settimio Severo, nacque nel 188 d.C. e ricevette il soprannome di Caracalla da quello di una veste lunga fino a terra che soleva indossare. Alla morte del padre si trovò a condividere il potere con il fratello Geta, che godeva di grande prestigio negli ambienti militari, e, spinto da gelosia ed ambizione senza limiti, non esitò ad ucciderlo con le sue stesse mani e a dare il via ad una serie di crudeltà inaudite contro tutti coloro che, a torto o a ragione, potevano mettere in discussione il suo potere.

Convinto di possedere doti di grande condottiero, Caracalla iniziò una serie di campagne militari, ma, nel 217 d.C., durante una di queste fu ucciso a soli 29 anni dai suoi stessi soldati, esasperati dall’avventatezza delle sue iniziative.

Il nome di questo Imperatore è più noto di altri per la promulgazione della Constitutio Antoniniana, meglio conosciuta come Editto di Caracalla, con il quale veniva concessa la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell’Impero, nonché per il complesso termale in Roma, che porta il suo nome anche se in realtà fu concepito e iniziato da Settimio Severo.

Le mutate condizioni economiche e la continua svalutazione del Denaro d’argento inducono Caracalla a modificare il sistema monetario di Nerone con l’introduzione di una nuova moneta d’argento, che da lui prende il nome di Antoniniano, del valore di 2 Denari e con la modifica dei pesi e dei valori reciproci secondo lo schema seguente: Aureo del peso teorico di gr. 6,54, pari a 25 Antoniniani - Antoniniano del peso teorico di gr. 5,11, pari a 2 Denari - Denaro del peso di teorico di gr. 3,41, ma di titolo molto basso talora anche al di sotto del valore di 500 L’Antoniniano si distingue dal Denaro per un diametro maggiore, ma soprattutto perché l’effigie è coronata da un cerchio d’oro sormontato da punte aguzze, come raggi di un simbolico sole, e per questo motivo si descrive come “radiata”.

La riforma di Caracalla non coinvolge il Sesterzio né le altre monete in lega di rame di valore inferiore, anche se di fatto diametro e peso tendono a ridursi stabilmente al di sotto dei valori fissati dalla riforma di Augusto.

X681526

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